26/04/2024| 1793 articoli presenti
 

Una folla commossa ha dato lâ??addio a Giovanni e Martino Piscopo
La famiglia chiusa nel dolore

Una folla commossa ha dato lâ??addio a Giovanni e Martino Piscopo
La famiglia chiusa nel dolore

VIESTE - Nessuna vacanza per chi ha a cuore le sorti del paese. Il funerale dei fratelli Piscopo, contitolari di un villaggio turistico a Sfinalicchio e uccisi tre mesi fa dopo il sequestro, sono diventati una grande occasione per misurare il rinnovato spirito civico del paese.

 

La folla che ha affollato le navate in ogni ordine, ha voluto testimoniare con la sua presenza silenziosa e dignitosa, la vicinanza alla famiglia Piscopo ma anche il rifiuto della logica di guerra civile che ha portato allâ??omicidio di Giovanni e Martino.

 

I rintocchi delle campane hanno accolto per lâ??ultimo addio le vittime della mafia garganica, mentre famigliari e amici prendevano posto nella Cattedrale; ancora una volta la chiesa più antica, il simbolo millenario della fede dei viestani, è stata testimone di un dolore privato e pubblico al tempo stesso. â??Non si può morire cosìâ?: questo il commento unanime di tutti coloro che hanno voluto portare lâ??ultimo saluto ai due fratelli.

 

Mentre le indagini vanno faticosamente avanti, a dispetto degli indizi fatti sparire con il rogo dei due corpi, i singoli cittadini hanno voluto far capire a chi di dovere che un gesto del genere, così come il clima di intimidazione e le centinaia di tentate estorsioni, non saranno più accettate in silenzio.

 

Il sindaco Ersilia Nobile e la sua giunta hanno scelto volontariamente un basso profilo. Nessuna mobilitazione, a differenza della fiaccolata di questo inverno quando ancora dovevano essere trovati i cadaveri, ma una presenza personale e poco politica.

 

Il sindaco era presente a titolo personale così come i suoi assessori: solo una corona di fiori da parte del Comune di Vieste stava lì a testimoniare la violenza contro lâ??intera comunità. Peccato. Gonfalone e lutto cittadino, se adottati subito da una giunta appena insediata, avrebbero dato il segno di un cambio di marcia nella lotta organizzata alla malavita.

 

Ma i funerali non sono stati, doverosamente, occasione per una contrapposizione politica.

 

Ora è il momento del dolore e del silenzio, così come hanno rimarcato gli amici di famiglia e semplici cittadini.

 

Ognuno può avere la sua opinione personale sul valore o i demeriti in vita dei due fratelli. Ma nel momento in cui sono stati sequestrati, torturati e uccisi per un regolamento di conti tra malavitosi nullâ??altro si può dire se non un sonoro â??Giù il cappelloâ?, come si usava una volta.

 

Adesso che i famigliari possono avere una tomba su cui piangere i loro cari, è giusto lasciare che il dolore seppellisca il dolore.

 

Già sono passati quasi tre mesi per identificare i resti partendo dal Dna e per questo il via libera ai funerali è stato così sofferto. Ora però Giovanni e Martino, grazie ai lunghi esami degli specialisti, hanno potuto ricevere di nuovo la loro identità, anche se morti.

 

Da domani si ricomincia. Il duplice omicidio non può restare impunito.

 

Nelle prossime settimane vedremo come la famiglia si costituirà parte civile e cosa farà la giunta Nobile.