VIESTE - Non c'è ipotesi peggiore per Michele Emiliano di quella di entrare Papa e tornare vescovo. I suoi sostnitori fanno gli scongiuri perchè tutto sulla carta contribuisce a rendere il candidato del centro-sinistra come il vincitore senza rivali: fronte avversario invelenito, smembrato e in lotta perenne tra i sostenitori di Fitto e quelli per la Poli Bortone.
Addirittura si parla di lui come del candidato che dovrebbe vincere al primo colpo, senza ballottaggio, superando il 50% dei consensi.
Lui però, con la tenacia del giocatore di basket - e in effetti è uno sport a cui si è dedicato con grinta quando era all'università con il Cs Bari - ha messo al servizio della causa tutta la sua mole.
Tanto per cominciare può esibire a tutti un'alleanza a prova di polemiche che negli ultimi dieci anni ha trasformato una Puglia commissariata nei bilanci pubblici in una principessa dell'uso pubblico delle risorse europee con i complimenti di Bruxelles.
Chi ogni tanto si fa un giro a Bari ha potuto toccare con mano qualità e quantità dell'azione amministrativa, con le opere pubbliche terminate nei tempi previsti.
Ma la Puglia non è solo Bari e provincia anche se il milione e mezzo di abitanti del capoluogo sono il pacchetto di maggioranza relativa.
I guai vengono dalle persone poco presentabili che Emiliano, una volta capita l'aria che tira, ha già detto che lascerà a casa, elezioni vinte o meno.
Restano gli alleati che cercano di salire sul carro del vincitore e qui gli imbarazzi aumentano.
Vieste ad esempio ha piazzato nella lista "Noi a sinistra per la Puglia" con Emiliano una simpatica ragazza, Mattia Azzarone, sino a un mese fa nota per essere una fervente sostenitrice di Berlusconi e di quella parte politica. Ora la conversione, con i sostenitori del centrodestra viestano ( o almno qualcuno) che offre spazi elettorali fuori norma nelle proprie proprietà per sostenerlo. Inosmma, a Vieste quel gigantesco cartello alla Pietà servì alla signora Nobile oggi alla signorina Azzarone. Tutto serve per gli interessi, no?
Quanto all'avvocatessa Bevilacqua ha concentrato la sua campagna elettorale con appunti molto lunghi sui finnziamenti mancati, i debiti del Comune, i fondi sanitari. Su quest'ultimo aspetto non ha detto nulla sul fatto che ancora una volta verranno destinati in gran parte (ahimè, sempre troppi) ai mattoni delle sedi sanitarie e pochi ai malati.
Poco male, si dovrebbero valutare i candidati su ciò che dicono o che tacciono, con calcolo.
Dunque per le nostre candidate ordine pubblico, furti ed estorsioni e reati edilizi, che sono il 99% dei guai di cui è afflitto il paese, non hanno avuto diritto di cittadinanza. E che questo virus della dimenticanza stupisce in chi si pone in una lista anti-sistema contro OGNI sopruso e OGNI ruberia. Grillo docet.
Per inciso: avremmo voluto ascoltare dalle due candidate la loro opinione su quello sfregio gigantesco, con parere favorevole da Bari della Soprintendenza (?) e con fondi pare regionali per il convento alla Punta di S.Francesco. Cubature abnormi, lievitate oltre ogni immaginazione, per fini nobili quanto esili: quante centinaia di persone dovranno essere ospitate in quella sede che non bastava più? Eppure anche nel comizio finale di venerdì sera in villa, con i pezzi grossi del Movimento Cinque Stelle, non abbiamo ascoltato temi locali.
Che dire? Non resta che augurare buona fortuna a Emiliano, se sarà in grado di ripetere per oltre quattro milioni di persone quel buon governo attento e sensibile che ha garantito a Bari.
E a tener d'occhio due viestani per così dire "aggregati".
Ci riferiamo all'inneffabile Gatta, sempre fedele ai berluscniani, avvocato manfredoniano con presidenza al parco del Gargano e casa a Vieste, che può contare su tante amicizie locali. E all'inossidabile Castriotta Raffaele, combattente di tante cause di lavoro, anche per decine di lavoratori viestani, che corre sotto le bandiere di Emiliano in una lista piccola ma combattiva.
Auguri a tutti i concorrenti dunque.
Per cramanzia non diciamo "vinca il migliore".
31 maggio 2015