VIESTE - Nel percorrere le strade del Gargano lungo la litoranea per Mattinata, possiamo ammirare scorci panoramici mozzafiato incorniciati dagli spettacolari Pini d'Aleppo da sempre protagonisti della flora mediterranea e garganica: goduria dei nostri occhi per il verde intenso che si staglia nel cielo azzurro; toccasana dei nostri polmoni per le resine inebrianti della loro linfa.
Uno spettacolo da non perdere, ancor più oggi - nel vero significato della parola - poichè a grave rischio di estinzione.
Quei pini, infatti, i più begli esemplari dei nostri boschi, appaiono oggi giallognoli e rinsecchiti per il pullulare di un parassita, un lepidottero, Thaumetopea pityocampa che li aggredisce inesorabilmente divorandoli tutti indistintamente, dai più grandi esemplari dall??aspetto solenne a quelli di più tenera età che andrebbero timidamente a ripopolare un bosco già ripetutamente provato da incendi ed altre calamità.
Le larve di questo parassita si raccolgono in nidi, come bozzoli, che pendono dai rami dei pini - lugubri palle di Natale ?? dall??aspetto lanuginoso, minacciosamente gonfie di insetti voraci che soprattutto di notte scendono in processione a caccia di nuovi rami e nuove piante ove collocarsi e accoppiarsi; prolificano soprattutto in primavera, quando le loro farfalle si diffondono ovunque allargando l??attacco in forma esponenziale, rendendo così più difficile l??azione di risanamento delle nostre pinete.
Il contatto con questo parassita costituisce pericolo sicuro per gli animali che li annusano, per i contadini che quotidianamente coltivano la terra nelle vicinanze dei boschi, per i visitatori che amano passeggiare nei boschi e ignari si soffermano a far foto o si trattengono all??ombra dei pini per un pic-nic.
Un pericolo endemico per il nostro ambiente, dunque, che urge debellare ricorrendo ai più opportuni rimedi, con l??intervento di esperti.
Il D.M. del 20/10/2007 prescrive che la lotta contro la processionaria è obbligatoria e che gli accertamenti per individuare le zone a rischio devono essere effettuate annualmente dai servizi fitosanitari con la collaborazione del Corpo forestale dello Stato La legge prevede inoltre che i proprietari delle zone boschive sono responsabili dello stato di salute delle piante. Che aspettiamo allora?
Già ??gli sterpi? languiscono ormai privi di vitalità lamentando l??inettitudine e l??indifferenza dell??uomo!