VIESTE - Raffiche da 60 a 70 km/h hanno spazzato il paese sin dalle 10 di lunedì mattina, con un'intensità di rara potenza. In mare si sono alzati cavalloni che hanno superato i due metri di altezza e che hanno trasformato i moli del porto in piccoli frangiflutti dove le onde andavano a sbattere.
Inutile dire che i natanti sono rimasti in porto. Di fronte alla forza del vento da nord ogni ipotesi di navigazione è stata azzerata. Sino a quando non è arrivata sera il vento ha imperversato sul poaese trasformando gli scarti e le buste di plastica del mercato a fianco dello stadio un immenso immondezzaio che ha moltiplicato i rifiuti in tutto il piazzale e sino alla spiaggia.
La sabbia dal canto suo ha fatto il resto. I due lungomari come al solito sono diventate piste di sabbia, grazie al fatto che sistematicamente gestori dei lidi e brillanti tecnici comunali che ordinano i coordinano gli appalti di pulizia estiva si preoccupano di cancellare ogni traccia di vegetazione. Così gli arenili diventano immensi scatoloni di sabbia che viene portata di qua e di là a ogni mareggiata. E magari, com'è successo l'anno scorso, poi ci vogliono 50 giorni di lavoro di ruspa per togliere la sabbia che costituisce un pericolo per gli automobilisti.
I danni comunque sono stati ridotti, a eccezione dei collegamenti con Vodafone. Metà paese infatti si è ritrovata con i telefoni fuori uso per l'abbattimento dei tralicci e solo con questa compagnia. Per il resto tettoie scoperchiate in serie nei ricoveri per gli attrezzi delle campagne. Per martedì la bufera di vento dovrebbe cessare.
3 dicembre 2012