VIESTE - E' uno straordinario regalo che ci hanno fatto i giovani del gruppo musicale 'Pizzeche e Muzzeche' che per una sera hanno fatto rivivere una tradizione secolare, che si è perduta alla fine degli anni Sessanta.
Di fronte alle luci al neon e alle magie di quella nuova scatola che si chiamava televisione, anche i più anziani si dimenticarono delle feste e delle musiche cantate attorno alle Fanoje, i grandi falò che venivano accesi sulle spiagge in primavera o d'inverno, utilizzando qualche legno e tante alghe (i 'lippi', ricordate?) buttate dalle mareggiate.
Bene, grazie alle musiche della tradizione, tarantelle e balli della tradizione graganica, quelle magie sono rinate con il gruppo musicale che a fianco della più genuina tradizione folkloristica ha regalato momenti di autentica commozione.
In largo Santa Filomena, dove parte lo Stradone della Santa Croce su corso Tripoli, sono stati bruciati su uno spesso strato di sabbia legni e legnetti, mentre tutt'intorno si raccoglievano gli spettatori. Magari qualcuno ha portato una sedia da casa, altri una bottiglia di vino e i bicchieri di plastica per tener lontano il fresco della sera.
Poi tutti insieme a seguire le musiche e le parole del goro guidato da Pietro Salcuni.
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