29/03/2024| 1793 articoli presenti
 

Ponte litoranea, oggi il collaudo?
Ferrovie del Gargano fa ripartire i pullmann
Un canale d'emergenza tra i villaggi

Ponte litoranea, oggi il collaudo?
Ferrovie del Gargano fa ripartire i pullmann
Un canale d'emergenza tra i villaggi

VIESTE - La statale 89 è bloccata e non si sa per quanti mesi resterà bloccata. Per questa estate si profilano code di proporzioni bibliche tra turisti e traffico di servizio con camion merci e pendolari a intasare l'unica strada disponibile per muoversi a nord di Vieste.
 
E' questo il primo effetto permanente dell'alluvione che ha trovato canali intasati e occupati da costruzioni abusive e che hanno portato al collasso la rete idrica di scolo del Piano Grande e del Piano Piccolo, sino all'invasione di fango alla Palude Mezzane.
 
Il crollo della volta superiore del ponte a Iazzo del Cavaliere, a poca distanza dall'incrocio per il Mandrione, è stato il colpo di grazia a una viabilità già al collasso, visto che la litoranea era bloccata da mesi per il rifacimento del tratto finale del canale La Teglia.
 
Proprio qui sopra è stato terminato, almeno per quanto riguarda le carreggiate, il ponte che supera l'imbocco ma quanto alle protezioni è tutto un altro discorso.
 
Così anche la riapertura di quella strada, permessa dal sindaco Ersilia Nobile con la sua ordinanza urgente di mercoledì mattina, è stato un azzardo calcolato anche se non c'erano alternative.
 
Le Ferrovie del Gargano, costrette da martedì sera a interrompere il servizio di trasporto su Vieste per l'impossibilità di transito, da mercoledì sera hanno riattivato il percorso delle autocorriere sia sugli itinerari nazionali (Emilia, Veneto, Lombardia, Lazio e Piemonte) che quelli locali verso Peschici e Vico.
 
Il black out dei trasporti pubblici è durato quasi 24 ore ma è stato pesante.
 
Eppure i percorsi delle vecchie strade comunali, fatte negli anni Sessanta e Settanta, sono ancora in ordine e funzionanti anche nel tratto che scavalca le colline e permette di raggiungere la piana a nord di Vieste. A questo punto è indispensabile (ma perchè non è  stato fatto sinora?) creare un sistema permanente di sorveglianza e realizzare quelle migliorie minime che permettano lo scorrimento del traffico su itinerari alternativi, magari a senso unico alternato.
 
E magari anche con la Protezione Civile attrezzata con ricetrasmittenti in modo da garantire notte e giorno la praticabilità degli itinerari al di fuori degli allagamenti.
 
Una delle lezioni amare di questi giorni, se c'è qualcuno che vuole capirla, riguarda la mancanza di coordinamento per le emergenze.
 
Sulla carta compiti e incarichi, ma al bisogno la macchina dei soccorsi gira a vuoto.
 
Una sola domanda, pacata. Quante altre piogge dovremo aspettare per capire che a ogni pioggia avremo i punti più bassi delle valli perennemente allagati e che servono alternative di percorso? Perchè non sfruttare quelle esistenti che oggi sono senza segnaletica? Almeno in caso di emergenza meteo?
 
Infine c'è la questione del collaudo del ponte sulla litoranea. Oggi dovrebbero arrivare i tecnici da Foggia e Bari ma al più presto l'opera va messa in sicurezza anche sulle sponde.
 
Cosa vuol dire presto? Fate due conti: quanto manca a Pasqua, alle feste di S.Giorgio e S.Maria con relativa alluvione pacifica di visitatori e turisti?
 
Non è un caso se già dall'altroieri le ruspe si sono messe al lavoro per canale d'emergenza (autorizzato?) che dovrebbe deviare una parte del flusso delle acque in caso di pioggia abbondante dalle terre che stanno tra Green Park e Oriente verso il canalone della Teglia.
 
C'è chi dice che i proprietari dei campeggi e villaggi turistici della zona non siano andati per il sottile e che abbiano effettuato lo scasso a tamburo battente per evitare altri danni. Se così fosse possiamo affidarci all'improvvisazione e alla disperazione di chi ha i piedi nell'acqua per evitare le alluvioni?
 
A chi tocca la pulizia dei canali? Chi deve ordinare la demolizione delle opere abusive che hanno creato gli sbarramenti?