VIESTE - L'8 novembre 2011 venne ritrovato il cadavere di Michele Mafrolla, il giovane viestano ucciso per una vendetta ancora senza nome. I suoi miseri resti furono segnalati alle forze dell'ordine e grazie all'impegno dei familiari nelle ore successive si ritrovarono i suoi oggetti personali e i documenti che permisero di attribuire con certezza quelle ossa a Michele.
L'ennesimo caso di lupara bianca sul Gargano, di scomparse legate a omicidi, era durato quasi quattro mesi. La mobilitazione degli organi d'informazione, le trasmissioni televisive con l'arrivo a Vieste di "Chi l'ha visto", servirono a creare le condizioni per una mobilitazione corale.
A quel punto però l'inchiesta è arrivata a una fase di stallo.
Sino a oggi, ad esempio, non sono arrivate comunicazioni ufficiali da parte degli inquirenti. "Ci avevano detto - spiega il padre Giovanni, in lutto per la ricorrenza - che ci avrebbero comunicato l'esito dell'esame del Dna dopo l'autopsia. Ma non abbiamo saputo più nulla".
Sulla vicenda interviene con un suo ricordo anche la cognata di Michele. "E' passato un anno dal ritrovamento del suo cadavere - scrive - Michele Mafrolla è sparito la sera del 24 luglio e da allora non si è saputo più nulla.
Era una sera che si poteva definire come le altre: un' uscita e poi il ritorno a casa per cenare, come tutte le altre sere.
Ma purtroppo non è stato così. Michele non è rientrato a casa quella sera. E purtroppo non potrà mai più tornare perchè il suo corpo e stato trovato senza vita quel maledettissimo 8 novembre.
� già e passato un anno e noi siamo ancora qui a farci domande. La giustizia purtroppo ancora non ci sa dare delle risposte. Non posso pensare che abbiano dimenticato anche questo caso, non lo voglio pensare perché non lo potrei accettare.
Abbiamo bisogno di risposte e non di silenzio. Spero che quelle persone che hanno fatto in gesto così crudele o almeno le persone che sanno parlassero una volta per tutte."
Per domani pomeriggio alle 18 è prevista una messa di suffragio nella chiesa di Gesù Buon Pastore dedicata a Michele Mafrolla e a tutte le vittime della lupara bianca in Gargano e in Puglia.