19/04/2024| 1793 articoli presenti
 

Domani i funerali di Mario Nardella
Viestani in pellegrinaggio al negozio
Proclamato il lutto cittadino

Domani i funerali di Mario Nardella
Viestani in pellegrinaggio al negozio
Proclamato il lutto cittadino

VIESTE - Uno strappo feroce alle regole minime della convivenza civile. Un altro ancora, l'ennesimo, che ha sfregiato una volta in più la voglia dei viestani onesti onesti di vivere in pace.

  E' questo il sentimento che si coglie passando davanti al piccolo negozio di acque minerali dove si è consumato l'accoltellamento di Mario Nardella, 40 anni. Uomini, donne di ogni età, in silenzio, portano piccoli ceri, accendono candele, depositano mazzi di fiori, in silenzio.

  Un pellegrinaggio laico, fatto di abbracci silenziosi perchè in pochi, al di fuori della cerchia degli amici più stretti e dei famigliari, riesce a bussare alla porta della famiglia Nardella per portare le condoglianze. Troppo grande il dolore, troppo grande l'indignazione per l'accaduto.
  Mario stava lavorando, come sempre, come faceva da bambino quando ha iniziato a dare una mano al padre e al fratello nel deposito di via Pizzomunno. Anche le sera in cui è stato ucciso stava mettendo a posto le ultime cose, mettendo ordine. Il registratore di cassa era chiuso, l'incasso di 40 euro. Eppure Silvio Stramacchia non ci ha pensato due volte ad aggredirlo per rapinarlo, portandosi dietro passamontagna e un coltello da macellaio con una robusta lama da 22 centimetri, per rubare l'incasso.
  Mario non ha subito passivamente. Era la seconda volta in poco più di un mese che diventava bersaglio di un'aggressione e non ha voluto farla passare liscia al ladro di turno. Questa almeno la prima versione dell'unico sopravvissuto, ovvero l'aggressore, che oggi invoca l'attenuante del possibile riconoscimento come molla della sua furia omicida. Massì, tutto è possibile dire ora che  la sua vittima è diventata un cadavere incapace di rispondere, di smentire, di contestare. Ora che un figlio amato e affettuoso è sul tavolo di marmo dell'obitorio, pronto la sepoltura.
  Il medico legale a Foggia ha concluso il suo lavoro ed è prevedibile che solo quando sarà depositata la perizia per stabilire come e quando sono state inferte le coltellate, partirà la contestazione del capo d'accusa vero e proprio. L'unico fatto certo è che una stoccata al cuore ha freddato Mario: ha fatto due passi verso la porta e si è accasciato a terra, con l'emorragia che lo ha spento in pochi istanti.