29/03/2024| 1793 articoli presenti
 

Anche oggi niente caccia
Boschi e campagne senza rischi doppiette a riposo

Anche oggi niente caccia 
Boschi e campagne senza rischi doppiette a riposo

VIESTE - Oggi niente doppiette in azione nei boschi del Gargano e della Puglia. Lo ha deciso il Tar regionale che ha accolto il ricorso del Wwf regionale che, subito dopo la pubblicazione dei calendari venatori il 20 giugno scorso, ha cominciato a mettere in fila tutte le deroghe e le concessioni fatte ai cacciatori. Poi è arrivata anche la voce autorevolissima dell'Ispra che ha azzerato i dubbi ed è partito il ricorso d'urgenza in via amministrativa.

I magistrati a Bari sono stati chiarissimi nelle motivazioni con cui hanno accolto il ricorso. "Il discostamento dalle direttive Ispra 2012 è immotivato - hanno scritto i giudici. Quelle prescrizioni erano dettate da esigenze precauzionali di salvaguardia della fauna selvatica in considerazioni delle particolari condizioni climatiche". Di qui la scelta dello stop urgente: "Vista la gravità e urgenza della  situazione - continua il Tar - non è possibile rinviare la decisione fino alla camera di consiglio utile".
Così la Puglia è una delle sole tre regioni italiane, assieme a Campania è Sicilia, dove è stato possibile rispettare le direttive Ue, grazie all'azione di alcuni gruppi ambientalisti e alla sollecitudine dei giudici.
E la giunta Vendola? Ha fatto buon viso a cattivo gioco ed è corsa ai ripari. "La Regione Puglia - commenta l'avvocato Antonio De Feo, uno degli estensori del ricorso - sta preparando un provvedimento specifico che avrebbe potuto emanare già nei giorni scorsi".
"Da dieci anni le Regioni - incalza Leonardo Lorusso, presidente del Wwf Puglia - sono complici dei cacciatori e concedono le preaperture in deroga. Per questo l'Unione Europea ha aperto la procedura d'infrazione anche contro la Puglia".

Quindi a essere salve per prime sono quaglie e tortore, per cui era stata concessa la caccia anticipata,
  
Infatti l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ispra per l'appunto, ha messo in chiaro a tutte le Regioni con una stringata ma dettagliatissima lettera, i rischi di un'apertura anticipata della caccia vista l'estate arida che ha visto le piogge arrivare con la stessa frequenza delle zone desertiche, soprattutto nel nord della Puglia. Questo ha significato in pratica la riduzione al minimo delle risorse alimentari.

Ma non è tutto. L'Ispra, che tra l'altro è un organismo ufficiale del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Mare, ha tra l'altro ricordato che per l'ennesima volta le Regioni se ne infischiano delle norme europee che vincolano gli Stati membri a una caccia che parta non prima di metà settembre. E le nostre Regioni, sotto la pressione della lobby dei cacciatori, continuano bellamente a inventarsi le preaperture perchè alla fine il conto lo pagherà lo Stato italiano, cioè le tasche di tutti i contrbuenti, visto che è stata già aperta la procedura d'infrazione contro l'Italia.

Chi volesse maggiori informazioni e leggere integralmente il testo del documento dell'Ispra sulle ragioni che sconsigliano fortemente l'apertura della caccia nelle prime due settimane di settembre può consultare il sito www.isprambiente.gov.it.

Chi avvista in azione i cacciatori oggi e il 12 settembre può chiamare il numero verde del Corpo Forestale dello Stato, il 1515.
Scriveteci e mandateci fotografie delle vostre segnalazioni per la pubblicazione sulla Voce di Vieste. Se vorrete essere ricontattati indicate nella lettera i vostri recapiti.


9 settembre 2012