VIESTE – Un delirio felice quello della notte appena passata. Un paese intero è sceso in piazza, tra le strade, per festeggiare la vittoria dell'Italia subito dopo l'ultimo rigore.
Da poco prima di mezzanotte e sino alle 3 del mattino Vieste è stata invasa da un carosello di macchine, moto, motorini e tre ruote con clacson e trombe che hanno attraversato corso Fazzini, Marina Piccola e hanno fatto il giro del porto sino a risalire di nuovo per la piazza dopo il girotondo del porto. I caroselli di auto con i tricolori in ogni foggia e dimensione sono stati il colpo d'occhio più vistoso di una festa preparata, attesa con tanti gesti di scramanzia.
Che cosa ho accomunato il
pizzaiolo della Teresina a Ursula von der Leyden, il commercialista e il negoziante di Vieste al tifo che l'Europa ci ha affettuosamente tributato?
Gli auguri
all'Italia perchè gli Azzurri guidati da Mancini hanno dimostrato
che nell'era del calcio- scommesse, con la dittatura dei diritti
televisivi, anche un allenatore italiano riesce a pescare tra le
gelosie dei club figure magari di secondo piano e riesce a farle
diventare una squadra vera.
Partendo dal niente, sino a portarla agli Europei e a vincere tutte le partite.
Niente “italian tricks”, niente trucchi all'italiana, atterramenti in area, rigori. I nostri ragazzi ci hanno dato dentro in ogni minuto sino alla fine, in ogni partita.
Per questo forse la felicità è stata
senza limiti. I turisti arrivati dai campeggi si sono mescolati
attoniti con le bandierine e gli innipresenti telefonini per filmare
la gioia collettiva che non è diventata mai isteria. Oddio, gente
seduta sui finestrini, buttati in qualche modi sui portabagagli, ce
ne sono state.
Ma non c'erano vigili urbani ovviamente a frenare la decina di ragazzi e ragazze che distribuiti sui cassoni dei pick up ballavano e suonavano sventolavano le bandiere.
Lo stesso vale per i fumogeni che hanno trasformato la Villa Comunale in una sorta di appendice dello stadio con cori e musica a tutto volume.
E poi fiumi di birra e vino, con uomini e donne accalorati, sudati e contenti, che per ore hanno fatto ala a cui passava con trombette e urla di gioia.
Certo, c'era chi ballava scalzo e con la bottiglia in mano. Ma va anche detto che sino a notte di vetri rotti non ce n'erano nei posti dove si radunava la folla. Niente scene tipo la piazza impazzita di Torino di quialche anno fa.
Solo una felicità piena, una notte viestana, fatta di tifo per gli Azzurri. Una notte italiana da non dimenticare.
Grazie ragazzi, non fermatevi. Grazie ancora.
Vieste 12 luglio 2021



